Il soffitto della Cappella Sistina, situata all'interno della residenza papale in Vaticano a Roma, è probabilmente l'affresco più celebrato di Michelangelo o di qualsiasi altro artista nella storia. Nella stessa sala, tuttavia, sulla parete successiva, un altro affresco immortale creato dall'artista non solo presenta lo sguardo di Michelangelo su uno dei momenti più iconici della mitologia cristiana, ma propone anche una serie dipiccoli simboli, dettagli e messaggi nascosti nella sua vernice: con una dimensione di 13,7 m x 12,2 m, il Il giorno del giudizio rappresenta la seconda venuta di Gesù e il giudizio divino - ma non solo.
"Il giorno del giudizio" di Michelangelo © Pubblico dominio via Wikipedia
Il dipinto richiese sette anni di lavoro e fu terminato nel 1541, 30 anni dopo il completamento dell'opera. Creazione di Adamo Nella rappresentazione iconica, vediamo un Gesù barbuto e praticamente nudo al centro, con la mano alzata rivolta verso il condannato, nell'angolo in basso a destra dell'affresco, che viene spinto all'inferno da Caronte, il barcaiolo di Ade presente nella mitologia greca e romana, e che dà le spalle a coloro che vanno in paradiso. A sinistra di Gesù c'è Maria,che guarda i salvati, mentre intorno alla coppia centrale si trovano San Pietro con le chiavi del paradiso e San Giovanni Battista, entrambi raffigurati da Michelangelo in una scala equivalente a quella di Gesù.
Ma quali sono i misteri e le controversie dell'iconico affresco?
Sopra, Maria e Gesù; sotto, Caronte che spinge i dannati all'inferno © Pubblico dominio via Wikipedia
Al piede sinistro di Gesù si trova la prima rappresentazione cosiddetta polemica: San Bartolomeo appare tenendo in una mano un coltello con il quale avrebbe strappato la sua pelle - e, nell'altra, la sua stessa pelle, scorticata, come simbolo della sua sofferenza. Si dice che il volto sulla pelle appesa sia uno strano autoritratto del pittore stesso: egli si rappresenta come un peccatore. Tra i condannati all'inferno, ilLa figura mitologica di Minosse con le orecchie d'asino e un serpente arrotolato intorno al corpo che gli morde le "parti intime" aveva un volto molto simile a quello di Biagio da Cesena, cerimoniere di Papa Paolo III, che si sarebbe riconosciuto nel dipinto.
Biagio da Cesena raffigurato come Minosse in un affresco © Pubblico dominio via Wikipedia
Guarda anche: I migliori film su musicisti famosiE non si fermò lì: Gesù non è seduto sul trono, come dice la Bibbia, e molti funzionari della Chiesa furono infastiditi dal modo in cui Michelangelo mescolava rappresentazioni religiose con figure di altre mitologie, oltre a reagire con forza alla quantità di corpi esposti nella sua opera. Giudizio finale Così, dopo il suo completamento, altri pittori intervennero sull'affresco, soprattutto dopo il Concilio di Trento, per "vestire" santi e personaggi che prima apparivano nudi nel dipinto. In un restauro effettuato negli anni Novanta del Novecento, 15 di queste coperture sono state rimosse, correggendo così un sacrilegio ben più grave di qualsiasi provocazione commessa da Michelangelo in quella che è una delle sue tantecapolavori.
San Bartolomeo con la pelle in mano © Pubblico dominio via Wikipedia
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