Si parla molto dell'evoluzione dell'uomo, ma raramente ci si sofferma a pensare a come è cambiato ciò che mangiamo oggi. Le prime verdure e i primi frutti che nutrivano i nostri antenati migliaia di anni fa erano completamente diversi da quelli che esistono oggi, e questo è il risultato della genetica. Certo, il tipo di modificazione genetica praticata in passato era molto diversa da quella odierna, ma comunque sirimarrete impressionati.

I primi agricoltori non modificavano le loro colture per resistere ai pesticidi, ma piuttosto per potenziare gli attributi più desiderabili, il che spesso significava prodotti più grandi e succosi, alcuni dei quali erano impossibili da trovare in natura.

Nel corso dei secoli, con l'acquisizione di sempre maggiori conoscenze, abbiamo anche plasmato il nostro cibo e modificato le colture. Ne abbiamo selezionate alcune per farvi capire la differenza:

Pesca

Non solo erano molto più piccoli, ma la loro buccia era cerosa e il nocciolo occupava la maggior parte dello spazio all'interno del frutto.

Mais

Le origini del mais sono state collegate a una pianta da fiore chiamata teosinte che, a differenza del gustoso mais di oggi, quasi 10.000 anni fa aveva solo 5-10 chicchi coperti singolarmente nella pannocchia e il sapore era simile a quello delle patate.

Banana

La coltivazione della banana è iniziata più di 8.000 anni fa nel Sud-Est asiatico e in Papua Nuova Guinea e, a quel tempo, aveva così tanti semi che era praticamente impossibile mangiarla.

Anguria

Molto più chiare e con meno frutti, le angurie erano molto simili ai meloni. Sono state allevate selettivamente per aumentare la quantità di licopene nella placenta del frutto, la parte che mangiamo.

Carota

Pur essendo un tubero, cioè una specie di radice, la carota di una volta aveva un aspetto così simile a una radice che non si voleva nemmeno mangiarla. La carota di oggi è una sottospecie della Daucus carota, probabilmente originaria della Persia.