Se McDonald's traesse profitto solo dalle vendite del Big Mac in tutto il mondo, rinunciando a tutti i soldi ricavati dalla vendita degli altri prodotti, sarebbe comunque al terzo posto tra i giganti del fast food. Questa è la conclusione di un calcolo semplice e, allo stesso tempo, gigantesco, pubblicato dai profili the bizness e the news, basato sui sondaggi annuali della più famosa catena disnack bar mondiali: con i ricavi di circa 550 milioni di Big Mac venduti ogni anno nei soli Stati Uniti, che raggiungono circa 2,4 miliardi di dollari di fatturato, Mcdonald's sarebbe secondo solo a Little Caesars, una catena di pizzerie americane, e Domino's Pizza.
Un Big Mac impeccabile, il panino più popolare del menu McDonald's
-McDonald's perde la registrazione del Big Mac in Europa a favore della catena irlandese
Si tratta tuttavia di un calcolo stimato, in quanto è praticamente impossibile per una catena delle dimensioni di McDonald's contare realmente il numero di vendite del suo panino più amato in tutto il mondo: gli indicatori globali suggeriscono cifre ancora più alte, con vendite tra i 900 milioni e oltre 1 miliardo di unità di Big Mac all'anno nel pianeta. La più grande catena di ristoranti del mondo èpresente in oltre 118 Paesi e che serve più di 40 milioni di persone al giorno e, per ragioni difficili da spiegare tecnicamente ma facili da assaporare deliziosamente, quasi tutta l'umanità ama i due hamburger, lattuga, formaggio, salsa speciale, cipolle e sottaceti su un panino al sesamo.
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Il Big Mac fu inventato nel 1967 dall'imprenditore statunitense Jim Delligatti, uno dei primi franchisee della catena, per essere servito nei vari ristoranti che possedeva nell'area di Pittsburgh, in Pennsylvania. La ricetta di Delligatti si rivelò subito un grande successo, tanto che l'anno successivo il panino entrò a far parte del menu di tutte le caffetterie del Paese, ma chiIl primo Big Mac venduto costava 45 centesimi, molto più dei 18 centesimi che all'epoca costavano gli hamburger semplici.
L'imprenditore statunitense Jim Delligatti con la sua più celebre invenzione in una delle sue filiali
-Il Big Mac diventa una versione in lattina di Coca Cola
La dimensione economica del panino più famoso della più grande catena di ristoranti del mondo è tale che nel 1986 la rivista L'Economist ha creato il cosiddetto "Big Mac Index", un indicatore sviluppato per spiegare e applicare un concetto chiamato "Purchasing Power Parity" (parità di potere d'acquisto). In breve, trattandosi di un prodotto diffuso in tutto il mondo e sostanzialmente uguale ovunque - realizzato con gli stessi ingredienti in quantità equivalenti - il Big Mac può rappresentare il valore di un dollaro in ogni paese. Secondo il calcolo, se ilIl panino in un determinato Paese è più economico del suo valore negli Stati Uniti, il che indica che la valuta di quel Paese si è svalutata rispetto al dollaro.
Si stima che solo negli Stati Uniti vengano venduti 550 milioni di Big Mac all'anno.