Nutriente e gustosa, la manioca è una delle colture più antiche e tradizionali del Brasile - e ogni regione del Paese ha il suo piatto, la sua versione e persino un nome diverso per la radice. Tra macaxeira, aipim, castelinha, maniva, maniveira, la manioca è una sorta di simbolo agricolo nazionale, con un potenziale internazionale: per il suo potere nutritivo e la sua versatilità di impianto e di coltivazione, la manioca è una delle colture più importanti del Brasile.L'ONU ha eletto la manioca come alimento del XXI secolo. Questa versatilità si traduce anche nel piatto, nelle molteplici possibilità di utilizzo della manioca - con la sorpresa di molti che scoprono che, ad esempio, anche il sago si ricava dalla manioca.

Originario del Rio Grande do Sul, il sagu è un dolce tradizionale della catena montuosa della Serra Gaúcha, che utilizza tra i suoi ingredienti il vino rosso. Le palline spugnose, per lo stupore di molti, sono fatte di amido di manioca bollito. La ricetta mescola le tradizioni indigene con l'influenza portoghese nel paese - e il tweet qui sotto mostra come poche persone conoscano l'uso della radice nella ricetta del dolce.

A quanti anni avete scoperto che il sago è fatto con la manioca? pic.twitter.com/Q1n103ji3m

- detremura in ? (@detremura) 17 maggio 2020

Molti pensavano che si trattasse di un dolce a base di gelatina e vino, o solo di vino, ma mai di manioca; altri credevano nell'esistenza di un "albero del sago", da cui sarebbero uscite le palline - e molti ammettono di averne scoperto l'origine solo in quel momento, con quel post. La fecola viene preparata a partire dalla manioca pulita, grattugiata e messa a bagno, formando un amido umido, che viene poisetacciata in palline, che vengono riscaldate e poi raffreddate.

Il vino viene aggiunto insieme a spezie come chiodi di garofano e cannella, ma la ricetta può essere realizzata anche con succhi di frutta o latte.

Il Sagu di giugno